FESTIVAL D'AUTUNNO - Un Ottobre tra musica e cultura
12/10/2024
Presentazione : Biblioteca Comunale "Domenico Mantovani" in collaborazione con Archeoares. Laboratori di educazione alla lettura rivolti ai bambini dai 6 ai 12 anni.
Leggi tuttoLa Biblioteca Comunale di Blera è stata istituita nel 1973 e dal 2013 è intitolata a “Domenico Mantovani” illustre studioso di storia locale. Ha sede in un edificio in muratura di epoca medievale situato nel centro storico del paese a cui si accede dalla via principale del borgo vecchio. E’ frequentata da ragazzi e adulti e rappresenta il luogo della cultura di Blera, fulcro di tutte le attività culturali organizzate sul territorio.
Il SISC - Sistema Integrato dei Servizi Culturali dell'Area Etrusco-Cimina ha attivato per le biblioteche aderenti al Sistema un abbonamento annuale a Medialibraryonline-MLOL: la piattaforma di prestito digitale con la più grande collezione di contenuti per tutti.
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12/10/2024
Presentazione : Biblioteca Comunale "Domenico Mantovani" in collaborazione con Archeoares. Laboratori di educazione alla lettura rivolti ai bambini dai 6 ai 12 anni.
Leggi tutto18/10/2024 - 19/10/2024
Presentazione: "Biblioteca comunale Domenico Mantovani", in collaborazione con "Archeoares".
Leggi tutto13/10/2024
Presentazione: "Di storie, di memorie e di altre bellezze".
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La sede della biblioteca è ubicata nel centro storico di Blera, in locali situati tra Via Roma e Via di Pozzi, strade collegate da un cortile esterno, in origine forse un vicoletto. Al piano terra dell’edificio durante i lavori di restauro sono stati evidenziati elementi architettonici di epoca medioevale mentre l’attuale tipologia a palazzo deriva dalle fusioni e dalle successive modifiche di alcune “case a schiera” limitrofe. La facciata principale dello stabile è posta su Via dei Pozzi da dove si accede attraverso un elegante portale seicentesco mentre su via Roma è collocato l’ingresso a raso più moderno. Lo stabile o una parte di esso, originariamente potrebbe essere appartenuto alla ricca famiglia Savini in quanto sull’architrave di una finestra, al piano superiore, vi è scolpito il nome di Girolamo Savini (Hieronimus Savinus), influente personaggio vissuto a Blera nella seconda metà del XVI secolo e meglio noto come Capitan Girolamo. Dal 1746 al 1873 il palazzetto è stato sede della Scuola Femminile retta dalle Maestre Pie Venerini e dal 1907 fino al 1926 ha ospitato la Caserma dei Reali Carabinieri; successivamente è stato sede dell’Asilo Infantile e dell’ambulatorio medico e ha ospitato le classi della locale Scuola Media. Dal 1981 è sede della Biblioteca Comunale di Blera.
Tutti i servizi della Biblioteca comunale sono accessibili durante l’orario di apertura al pubblico. Per usufruirne è necessario iscriversi alla biblioteca comunale presso il punto di accoglienza. L’iscrizione è gratuita ed è aperta a tutti senza limiti di età.
In dettaglio i servizi sono articolati in:
Nel 1984 il comitato di gestione della Biblioteca comunale ha dato vita a “La Torretta”, periodico di storia locale divulgato gratuitamente. Da allora sono trascorsi quasi quarant’anni e anche se in diverse occasioni la periodicità non è sempre stata rispettata, questa raccolta di scritti racconta un modo di sentirsi parte di una comunità, magistralmente enunciato dal prof. Domenico Mantovani nella copertina sin dal primo numero: “Ieri sulla via Clodia a salvaguardia della pace e della tranquillità del popolo di Bieda oggi a difesa della cultura della civiltà libera voce della gente di Blera”.
Consulta tutte le edizioni de La TorrettaLa fototeca raccoglie principalmente 2 fondi: la donazione “Domenico Fabbri” e il fondo “Istituto germanico”. Oltre a queste due raccolte la fototeca conserva un’ampia collezione di fotografie e filmati di epoche più recenti che documentano, le trasformazioni del territorio, le tradizioni e le usanze del paese e della sua popolazione.
Domenico Fabbri, per tutti i blerani “Mecuccetto”, classe 1908 frequenta le scuole fino alla quarta elementare. A dodici anni inizia l’apprendistato da falegname e solo dopo i vent’anni scopre la fotografia con i primi rudimenti della tecnica fotografica insegnati dal padre cappuccino Epifanio. Il resto lo impara da autodidatta, realizzando da solo anche parte degli attrezzi di cui avrà bisogno. La prima macchina fotografica la acquista nel 1945 e da questo momento mette insieme migliaia di immagini di volti e ricorrenze pubbliche e private che raccontano la vita di un’intera comunità.
Il fondo Domenico Fabbri testimonia i cambiamenti della società attraverso le foto della vita di più generazioni. Il fondo, donato per intero alla Biblioteca comunale di Blera, comprende anche parte dell’attrezzatura di “Mecuccetto”.
Le immagini riprodotte su lastra sono state ristampate e organizzate secondo una schedatura analitica per gruppi al fine di permettere l’identificazione dei personaggi rappresentati. La Biblioteca comunale sta procedendo alla riproduzione digitale di questo inestimabile patrimonio della comunità blerana ed ha fino ad oggi effettuato la schedatura di circa 1500 fotografie.
Le foto, realizzate a Blera dall’Istituto germanico nel 1915, sono state acquistate dalla Biblioteca comunale in quanto rappresentano una preziosa testimonianza del passato. Dalla raccolta di queste foto affiora l’interesse per gli studi archeologici sul territorio di Blera da parte degli istituti di cultura stranieri che culmineranno nelle campagne di scavo degli anni sessanta del secolo scorso del re Gustavo VI Adolfo di Svezia.
La sezione di cartografia storica comprende la copia delle carte del Catasto Gregoriano del territorio di Blera oggi consultabili anche on line sul sito dell’Archivio di Stato di Viterbo al seguente link:
https://catastoviterbo.beniculturali.it/MAPPE/BLERA/
L'archivio storico del Comune di Blera ha subito diverse dispersioni a causa delle condizioni di precarietà in cui è stato lasciato per decenni il fondo, soprattutto nel periodo postbellico. Una prima parte dell’archivio è stato riordinato ed inventariato nel 1983 dal prof. Giuseppe Giontella e successivamente tra il novembre del 1993 ed il novembre del 1994, grazie al progetto regionale RInASCo (Recupero Inventari degli Archivi Storici Comunali), è stato compilato un inventario dettagliato curato dalla dott. Silvia Bosi e dall'archivista Eleonora Giovagnoli con il coordinamento e la direzione scientifica del dott. Tommaso Galanti (Soprintendenza Archivistica per il Lazio). L’inventario è organizzato in una sezione per gli atti preunitari ed una sezione per gli atti postunitari oltre una sezione denominata archivi aggregati.
Il fondo più antico è costituito da volumi rilegati in pergamena che contengono gli atti civili.
Il progetto regionale è consultabile al seguente link:
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=strumcorr&Chiave=4572
E’ possibile consultare l’indice dell’archivio storico qui
Nell'Archivio di Blera si conservano tre volumi di Statuti: il primo, più antico, in latino, risale all'anno 1515, e fu commissionato da Raffaele Riario Cardinale di San Giorgio, in quegli anni governatore di Bieda.
Il secondo statuto, senza data ma posteriore solo di pochissimi anni, - tra 1537 e 1540 - consiste nella traduzione in volgare del primo e fu voluto da don Lelio di Ceri, ultimo signore di Blera. Il codice fu depositato nella Biblioteca del Senato della Repubblica il 23.3.1950, che in cambio restituì solamente una copia fotografica in attesa di rendere l'originale.
Il terzo statuto è del 1772, ad opera del Dott. Giuseppe Gentili, Commissario nominato dalla Sacra Consulta, in possesso di una preparazione giuridica atta a garantire una corretta stesura della nuova normativa.
I primi due statuti sono codici membranacei suddivisi in 5 libri, composti da dodici fascicoli rilegati, per un totale di 100 carte numerate sul recto nel primo, e 99 complessive nel secondo.
Il terzo è un codice cartaceo composto da dieci fascicoli per la somma di 112 carte, anch'esse segnate sul recto ed è diviso in 5 tavole precedute ognuna da una rubricella.
La Biblioteca comunale di Blera in collaborazione con il Sistema Integrato di servizi culturali dell’Area Etrusco Cimina” (SISC) sta realizzando un progetto di digitalizzazione progressiva degli statuti.
Statuto Comunale del 1515
La seduta più antica degli Atti dei Consigli Comunali conservati nell'archivio di Blera risale al 2 novembre 1548. Dall'esame degli Statuti e dei registri degli Atti Consiliari è stata ricostruita la storia delle cariche amministrative pubbliche, ampiamente esaminate e documentate nei libri, reperibili nel catalogo della Biblioteca comunale, di Domenico Mantovani, Momenti della storia di Blera. I documenti. Blera,1984 e Domenico Mantovani e Giuseppe Giontella, Gli statuti comunali di Bieda, Blera, 1993.
La Biblioteca comunale di Blera, in collaborazione con il Sistema Integrato di servizi culturali dell’Area Etrusco Cimina” (SISC), sta realizzando un progetto di digitalizzazione progressiva dei Consigli comunali.
Registro dei Consigli Comunali dal 1577 al 1582
In questa sezione potrai consultare regolamento e documenti amministrativi della biblioteca
Il Regolamento disciplina l’organizzazione della Biblioteca comunale di Blera. A marzo 2021 è stato aggiornato secondo gli orientamenti del D. Lgs.42 del 22 gennaio 2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” e della legge regionale n. 24 del 15 novembre 2019 “Disposizioni in materia di servizi culturali regionali e di valorizzazione culturale”. Il Regolamento si ispira ai principi di imparzialità e uguaglianza enunciati nello Statuto della Regione Lazio e nel Manifesto IFLA/ Unesco sulle Biblioteche pubbliche e ha come suoi principi ispiratori le Linee Guida IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) / Unesco per lo sviluppo del servizio bibliotecario pubblico (2001).
Visualizza il regolamento della biblioteca
La Carta dei servizi della Biblioteca è lo strumento che garantisce l’orientamento della struttura bibliotecaria a favore delle esigenze degli utenti; stabilisce diritti e doveri degli utenti e gli impegni della Biblioteca sulle modalità di erogazione dei servizi offerti.
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La Carta delle collezioni è uno strumento di informazione al pubblico sui principi che regolano la selezione e la conservazione del materiale posseduto. La carta definisce e rende noti i criteri che sovrintendono alla costruzione, alla gestione e allo sviluppo della raccolta; indica le peculiarità della collezione e ne individua eventuali lacune.
Dichiara i “livelli di copertura” delle singole materie o classi disciplinari delle proprie raccolte ossia indica il livello di rappresentatività delle acquisizioni rispetto alla produzione editoriale nazionale e stabilisce le modalità per procedere alla revisione e allo scarto del posseduto.
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